Scalcinato detective privato che per pubblicizzarsi sfrutta con disarmante improntitudine l’assonanza fra le sue iniziali e l’acronimo della celebre agenzia investigativa federale americana. La soluzione di modesti casi gialli serve da pretesto a Tognazzi e agli sceneggiatori Age e Scarpelli per ritrarre con sapida ironia i molti vizi e le poche virtù della capitale: emerge infatti il ritratto caricaturale di un generone romano pieno di nostalgici del ventennio fascista. Un esempio pionieristico di serialità televisiva di buona fattura, dove il divertimento è sempre accompagnato dall’intento di inquadrare sullo sfondo un problema sociale o un fenomeno di costume.